Il sciur Ellade

All’inizio non avevo capito chi era. Anche perché io l’Ellade avevo come l’impressione che fosse uno grande e grosso. Invece l’è un piscinin.

Poi quando ci hanno presentati ci ha fatto un camion di complimenti per la sonorizzazione del film. E io pensavo porcamiseria proprio stavolta che eravamo senza il nostro batterista, doveva venirci a sentire l’Ellade?

Solo dopo, fratel Teo che non ha ancora i neuroni bruciati mi ha fatto notare che l’Ellade lo vedemmo insieme alla batteria da ragazzini in due concerti nel 1984: De André a Pietra Ligure e Guccini a Casteggio.

Che ci volete fare? L’Ellade per me è un pezzo di storia.

Un fidanzato in contumacia

L’unico problema di Alice alla festa per i suoi 7 anni è stata la gestione di Alessandro. Giacché da un anno e più lei aveva confidato alle sue amiche di essersi fidanzata con questo distinto giovine di buona famiglia conosciuto in vacanza e mai più rivisto.

Ma aveva trascurato di dirlo a lui.

Io, bailadora flamenca

Premessa: ormai anche per me come per molti altri, il blog non è più l’unico spazio di scrittura in rete. Però ogni volta che passa un giorno due tre senza che qui sopra appaia una riga io mi faccio delle domande. Perché alcune persone mi seguono solo qui e altre solo altrove e a me piace scrivere sia per gli uni che per gli altri. Posto che io non scriva in realtà sempre solo per me, ma questo aprirebbe il dibbattito e ora no, grazie. Quindi cosa accade? Che le bozze si accumulano invisibili ai più nel retrobottega e per tanti motivi nessuna trova la strada per apparire. Rimedio oggi in modo telegrafico. Tre post al prezzo (gratuito) di uno.

– Ieri sera molto bene il reading con i poeti. Grazie a chi c’era e ai ragazzi della Libreria Il Delfino che mi hanno messo nelle condizioni migliori per fare la mia figura.

Carnevale arriva e io ci riprovo. Sembra ieri ma sono quattro anni che io e la primogenita (allora solo treenne) siamo stati i più bei pappagalli di Milano e dintorni. Da allora non sono più riuscito a convincerla: né lei ad assecondare il mio trasformismo animale, né mia madre a confezionare tali meravigliosi costumi. Lei (e non a torto) a carnevaleha l’occasione di essere principessa, damina, strega, ballerina. Sogni e icone di settenne, discutibili quanto vuoi, ma evidentemente più appetibili per lei che contrinuire a realizzare avverare il sogno zoologico del babbo (che sono io): mascherare da famiglia animale tutta la burp family, compresa la unenne Viola. Però stamattina a colazione mi sono lavorato Alice e l’avevo quasi convinta. “Ci vestiamo da famiglia di… leoni, tutti e quattro e poi andiamo a un concorso di maschere e vinciamo la coppa per il miglior travestimento, tutti e quattro!” Quasi convinta, appunto. Il mio sogno di criniera e savana si è infranto sulla sua controproposta. “Papi, ho io un’idea migliore. Vestiamoci davvero tutti e quattro. Ma da ballerine di flamenco!”

– Domani è il 13 febbraio, giornata del risparmio energetico, M’illumino di meno. Alle 18 in punto spegnete tutto lo spegnibile. Noi come un anno fa si cena a lume di candela.

Poesia per giovani innamorati (con annesso pianista scravattato)

Domani sera a Pavia, Collegio Ghislieri, ore 21, i poeti Roberto Mussapi e Maurizio Cucchi presentano il libro “altro bene non c’è che conti, poesia italiana contemporanea per giovani innamorati”.
Non so quanto voi seguiate la poesia contemporanea ma questi signori non sono proprio gli ultimi arrivati, mi dicono, ecco. Intendiamoci: è la prima volta che divido il palco con qualcuno che è su Wikipedia.

Appollaiato dietro il pianoforte avrò il compito di riempire gli spazi, tra una parola, un verso, una lirica.

Se venite poi ci beviamo una birretta in onore di S. Valentino.

L’evento su Facebook.

Un piovoso barcamp spiegato a mia suocera

Pioveva che iddio la mandava sabato a Genova. Non era stato semplice spiegare a mia suocera che ci teneva la piccola, cosa andavamo a fare a Genova e con chi. Sì, una gita ma con chi? Ma non potete farla a primavera?

Un Barcamp itinerante che fdamente (neologismo) è stato ribattezzato ViadelCamp. Abbiamo passeggiato per vicoli e caruggi (carrugi o carruggi, neppure wikipedia sa decidersi), chiacchierato, scoperto palazzi e piazzette, visto gente, fatto cose, mangiato focacce. Abbiamo scattato foto e scambiato sorrisi e pacche sulla spalle. Con chi? Con un gruppone di persone “conosciute” in rete, è questo che ho detto a mia suocera. No, non la rete da pesca, no, che per altro con Genova c’entra ancora di più.

Poi a me capita sempre così. Il giorno dopo guardo online le foto degli altri partecipanti, ricostruisco dalle didascalie nomi e blog e capisco che c’era anche tizio, caio e soprattutto sempronia. E li saluto ora. Ché noi dopo pranzo ci siamo eclissati perché dovevamo rientrate a riprendere la piccina. E spiegare a mia suocera con chi diavolo eravamo andati a spasso per Genova in un giorno che iddio la mandava.

Torna Kunta, arriva Belle

Un mese fa, proprio qui sul blog, mi chiedevo dove fosse finito Radici. Lo sceneggiato con Kunta Kinte e la musica di Quincy Jones che la Rai mandò in onda nel ’78. Ebbene non si trovava nè sui Muli né nei Torrenti. E oggi leggo che da lunedì prossimo lo ripropongono su Hallmark (Sky). Radici è una pietra miliare della mia infanzia. E come tale la vorrei trasmettere alle nuove generazioni. Ma è presto temo… a meno di non censurare qualcosina. D’altra parte se per anni ho taciuto grazie al tasto fforward sulla morte della mamma di Bambi, avrò mica problema a celare lo stupro di Krissy? Comunque la creatura la storia di Kunta la sa. Come King Kong, come Titanic, come Indiana Jones e come tanti pezzi del nostro immaginario che è bello e utile raccontarglieli a voce prima di farglieli vedere.

Hai presente Secret Diary of a Call Girl? Il Diario intimo di una squillo perbene insomma. Serie bellissima, glamorosamente bella, istruttiva, molto divertente, con un gran soundtrack e – va da sé – parecchio hot con la protagonista Billie Piper (sul lavoro Belle, ma per gliu amici Hannah) che struccata è bella uguale alla mia collega Silvia. (E un giorno, non senza imbarazzzo sono riuscito anche a diglielo :-).
Ebbene sembrava che non l’avrebbero mai programmato nemmeno di notte nemmeno sul satellite. E invece beccatelo che arriva su Skylife.

Dono della sintesi

Compito in classe di scienze, II media

Titolo
Il soffio al cuore

Svolgimento
Il soffio al cuore è quando fai le scale di corsa e sono due piani ma sembrano cinque e quando arrivi in cima ti chiedono hai-il-soffio-al-cuore-sì.

Facebook: le omonimie pericolose

– Ok alzi la mano chi non ha mai cercato la propria ex fidanzata in Facebook. Bene, nessuna mano, bravi. Ma non parliamo di questo oggi.

– Alzi la mano chi non si è scritto messaggi con semplici omonimi delle persone che cercava prima di capire l’equivoco. Bene, nessuna mano, bravi. Ma non parliamo di questo oggi.

– Alzi la mano chi importando la propria rubrica di contatti ha scoperto cose che voi umani eccetera. Tutti, perfetto. Breve spieghina a beneficio di chi mi legge qui ma non sta su FB: Facebook, ottenuti da te gli indirizzi email delle persone con cui ti scrivi (per amicizia, per lavoro, per curiosità, da ieri, da un anno, da dieci anni) li confronta con quelli di chi si è iscritto a Facebook usando quell’indirizzo. Se i dati combaciano, lui te li proprone. E così capita che se anni fa hai scambiato email con – poniamo – erika80, ora vedi di erika80 nome cognome, foto amici ecc. Se ti va male erika80 è un commercialista di Bordighera.

Nel fare tutto questo Facebook dovrebbe matchare il solo indirizzo mail, no? Ma evidentemente a volte fa il furbo, tira un po’ a indovinare e si arrangia con i nomi e cognomi e basta. O forse pensa. Lui pensa che un nomecognome strano, un’accoppiata bizzarra, vuoi che ce l’abbia più di una persona? E invece sì. E così io scrivo a una persona, certo della sua identità, continuando un discorso in medias res, e questa che manco sa chi sono, ascolta e annuisce e alla fine si fa un tale pentolino di cazzi mia, ma divertenti eh, che altro che voi che sono anni che venite a leggerli qui.

The Lost World – La locandina

Appuntamento a martedì 17 febbraio con questo film che è il nonno di Jurassic Park.

Aperto a Rogoredo l’otre di Eolo

Ma qualcuno ha mai indagato sul perché la stazione della metro di Rogoredo è in assoluto il luogo più ventoso del pianeta terra?

E dato che è così perché non sistemarvi le pale di una mini centrale eolica?

E a proposito di energia, presto parliamo di M’illumino di meno.
Intanto ascoltatevi l’inno che quest’anno è di Frankie hi Nrg.