Il ritorno (?) della rassegna scomparsa

Nelle puntate precedenti: a ottobre a Pavia non parte “Cinema e Teatro insieme”, la consueta rassegna comunale per bambini. Mi attivo, scrivo un post, una lettera al giornale locale e faccio girare qualche mail invitando a sottoscrivere e per lo meno a chiedere al Comune una spiegazione.

Con inattesa rapidità, mi rispondono infatti ufficialmente dal Comune dicendomi che: il contributo della Banca del Monte è stato stanziato ed è in via di acquisizione, che la rassegna ripartirà a gennaio 2009. Le email hanno soliti immancabili accenti in burocratese, i toni sono enfatici (ingiustificato allarme! sassaiola sulla mia email) e non manca dell’umorismo involontario. Il link per rileggere tutto è qui. Ma non divaghiamo, restiamo ai fatti:

Sabato 31 gennaio al teatro Volta va in scena “Giocagiocattolo”, del Teatro del Buratto (due spettacoli ore 15 e 16.30, meglio prenotare telefonicamente). Io vado alle 15.00.

La mia sensazione piuttosto motivata è che non sarà il primo spettacolo della rassegna di cui sopra.
O che sarà il primo caso di una rassegna monospettacolo.
Purtroppo.

UPDATE: proprio mentre scrivevo queste righe, a Pavia sindaco e giunta si dimettevano. Amen. Ora avranno ben altro a cui pensare che il cinema per ragazzi.

“Papi, corri! La mamma ha cambiato la faccia!”

Naturalmente io non capivo. Almeno finchè non mi sono seduto sul tappeto davanti al divano. Quindi solo la foto è mia, ma l’intuizione, lo sguardo e anche il titolo è tutta farina di Alice.

Meno 20 giorni ai suoi sette anni. E se le regalassimo una macchina fotografica?

Ma tutto questo Alice non lo sa

Non sa che le loro piccole stupide uova si agganciano al capello.
Non sa che saltano di testa in testa, nè che succhiano il sangue.
Non sa che ce li ha.
Glieli ho descritti come dei simpatici animaletti burloni che al massimo ti fanno prudere un po’ la testa.
E dunque in prima istanza, vai di trattamento acquistato in pharma ai prezzi (parassitari) dei farmacisti: Schiuma + shampoo + pettinino apposito. Che però ci si mette du’ ore a pettinarla ciocca per ciocca con ‘sto pettinino giusto le bambole ci puoi pettinare.
E allora dopo rapido e proficuo consulto con la vicina, medico e doppiamente mamma, già pluridecorata sul campo per le vittorie conseguite contro malanni e parassiti, si passa non senza una certa soddisfazione al rimedio delle nonne.
Entro al colorificio e chiedo del petrolio lampante senza cloruri: ach, la fera soluzionen finalen kontro il pikkolo bastarden.

CINESTESIA 2009: Noi non siamo qui: viaggio nell’era silente fantastica

CINESTESIA 2009 – “Noi non siamo qui: un viaggio nell’era silente fantastica”
– Martedì 20 gennaio: Nosferatu, di Frederich W. Murnau (1922)
– Martedì 17 febbraio: Il Mondo perduto, di Harry Hoyt (1925)
– Martedì 17 marzo: La caduta della Casa Usher, di jean Epstein (1928)
– Martedì 21 aprile: L’inferno, di F. Bartolini e A. Padovan (1911)
– Martedì 19 maggio: Il viaggio immaginario, di René Clair (1926)

cinestesia-logo_facebookRitorna martedì 20 gennaio sul palco di SpazioMusica Pavia l’appuntamento con i classici del cinema muto musicati in diretta dal collettivo bluEsForCe.
Contaminazioni a go-go, rumorismo anarchico, citazionismo rapsodico e tanto interplay.
Per la terza stagione Cinestesia è a Spaziomusica, nel cartellone di SpazioAperitivo.
Cinestesia è anche su youtube e su Facebook

SpazioMusica
via Faruffini 5, Pavia
Aperitivo dalle 19.45
Proiezione-concerto alle 21.00

Se 88 sono troppi

In questo periodo sono affascinato dagli strumenti piccoli. Deve trattarsi di un contrappasso, di una ricerca di leggerezza. Il pianoforte è sempre una meraviglia, intendiamoci, e non lo lascerò mai.
Ma a volte ti viene il pensiero che tutti quegli 88 siano troppi.
E che non imparerai mai a suonarli bene tutti e 88.
E comunque senti che sono troppo impegnativi da accarezzare, intonare, trasportare.

Oggi io mi sogno clown della leggerezza musicale. Con uno o due strumenti in ogni tasca di un pantalone a pettorina con cento tasche. Due o tre flautini, carillon ai lobi, ovetti maracas, una marimba giocattoli, sonagli alle caviglie, fischietti, il mio prodigioso kazoo telescopico a coulisse e infine lui, il mio ultimo disperato amore: l’ukulele.

Sì, perché beati coloro che sanno essere dei grandi con gli strumenti piccoli.

E a proposito di ukulele, io ti consiglio di ascoltare in podcast UKEit, l’ukulele all’italiana, lo spettacolo che Cappa e Drago dell’Istituto Barlumen hanno fatto all’epifania. Un viaggio musicale colto e divertente, leggero e mai banale, la storia dell’ukulele, dal Portogallo alle Hawaii.

Suonato benissimo questo spettacolo, intrattiene, diverte, fa ridere. Davvero ti serve sapere altro?

Multitasking e pocotrombing

Bah, ieri tornato dalla radio mi sono piazzato sul divano accanto a Lady Burp dopata di antibiotici, con il telecomando in una mano e il pc nell’altra e ho provato a fare il teen multitasking che segue X-Factor e il GF, mentre usa friendfeed, sceglie canzoni con lastfm, spedisce comunicati stampa e scambia sms ed mail di lavoro.
Ebbene stamattina mi sono alzato con il mal di schiena + il mal di testa + nessun ricordo coerente od oltremodo utile delle cose che ho visto-fatto-scritto.
La prossima volta non ci casco.
Addio multitasking, moglie mia, e che sarà mai una banale polmonite, noi si tromba.

CINESTESIA – Il cine muto suonato “live”

Recuperato il proiettore, reintegrato il bassista esule alle Cicladi, riprendiamo mensilmente a rimusicare i classici del muto, sul palco di Spaziomusica a Pavia.

Primo appuntamento martedì 20 gennaio con Nosferatu di Murnau.

L’unica grande novità di CINESTESIA 2009 è l’orario di proiezione: quest’anno si inizia a ruota dell’aperitivo, alle 20.45!

Stasera alle 21 sono ospite da Anna e Marzia a RadioTicino.

Qui trovi una playlist con alcune clip dai nostri spettacoli. Qui ci sono tutti i vecchi post.

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Una rasatura imperfetta

Nell’anno in cui il numero dei miei anni è uguale al mio numero di scarpe (qualche significato questa cosa deve pur averlo e salvo sorprese questa coincidenza non si verificherà più), non posso continuare a vantarmi di non avere neppure un capello grigio.

“Papi, hai dei peli della barba bianchi”.

Prima della fiction

Prima che la chiamassero fiction, c’erano una volta gli sceneggiati tv. Per curiosità, nostalgia, e per nobili intenti di  formazione culturale della prole, mi sta capitando di rivederne alcuni. Di scoprirne altri. Di non trovarne altri.

Oggi, rivedendo Sandokan (1976, ho appena controllato), mi sono chiesto come potessi essermi innamorato di Carole Andrè, la perla di Labuan. Così sciapa e tragicamente inespressiva. “Cagna, cagna” sussurrerebbe Renè Ferretti. Mi sono interrogato sui tempi lentissimi, sulle scazzottate fintissime, sugli assalti all’arma bianca senza spargimenti di sangue. Che fanno ridere lo spettatore di oggi. Ma senza i quali non potrei farlo vedere ad Alice questo Sandokan qui. E poi – cazzo – mi sono interrogato su dove ho messo l’mp3 della sigla. E come diavolo fa Alice a conoscere già il testo volgarmente contraffatto in chiave disturbi intestinali? E’ un fatto genetico? Me l’ha sentito canticchiare a me? Possibile che se la cantino ancora a scuola dopo 30 anni? Read More

Un cannone per mio suocero

Mio suocero sono due giorni che spala neve. La sua villetta è la più pulita del paese. E badate: senza che ve ne sia alcuna necessità.
E’ tutto pulito e lui è sfinito, felice, utile.

Ora, dato che il nome indiano di mio suocero è Telecomando Seduto, che sono due giorni esatti che non guarda Sky Calcio, che non credo che a queste latitudini i giorni di neve possano essere più di 3-4 all’anno, sto seriamente pensando di barattare la sua parabola con un cannone per l’innevamento artificiale.