Piratti della strada

Tragico incidente la notte scorsa tra Pavia e S. Genesio: un’auto che percorreva la statale a velocità moderata è stata investita e scaraventata fuori strada da una nutria, che ha poi proseguito la sua corsa nei campi senza fermarsi a prestare soccorso. I resti dell’auto giacciono tuttora abbandonati al margine della carreggiata.

Paint it white

– Ma lo sai del Lisi?
– Il nostro bassista di Cinestesia? E che ha combinato?
– Eh parte.
– Si vabbè, poi torna.
– No, stavolta parte.
– Ma va?
– Trovato lavoro. Parte.
– Porca zozza e come faremo a suonare senza di lui? Ma dove va, che farà? Dimmi cazzo.
– Va in Grecia. Ha un posto da imbianchino.
– Scherzi?
– No, alle Cicladi.
– …

Solo un genio poteva inventarsi un lavoro così.

Regali, firme, marchi

1. Che faccia fare e cosa pensare se tua suocera ti regala una felpa verde scuro con sulla schiena la scritta “Heavy Piston” e sul petto l’effige di un corpo paracadutisti con accanto la firma “J. Holmes”?

2. L’altro regalo che apro è un fichissimo giubbottone targato Geox (non Pontello o Siffredi come a questo punto mi attendevo io). Alice alcune ore dopo maneggia il sacchettone brandizzato e si informa: chiede se anche il sacchetto è della Geox. Alla risposta positiva sembra annotarsi qualcosa mentalmente. Incuriosito, indago. “Quindi posso metterlo in testa a mia sorella perché se è Geox… respira…”

Mygazines: il paradiso della lettura a scrocco

Metti che esci per strada e a un certo punto trovi un’edicola. Un’edicola gigante però, grande come un palazzo. Metti che sbirciando vedi le copertine colorate e sbarluccicanti di un mucchio di riviste di tutto il mondo. Di tutti i generi e settori.

Se poi entrando sbatti il naso contro un vetro pulitissimo, è solo perché non ti sei ancora registrato. Una volta registrato, prego si accomodi ed è tutto gratis: sfogliare, leggere, cercare per parola chiave, archiviare, flaggare, incrociare preferenze ecc. E anche uploadare la rivista che hai sottomano, quella col tuo articolo o la tua foto, per dire. Se poi ti viene il dubbio che tutto ciò non sia perfettamente legale, ebbene non hai torto. “Già, ma perché non potrebbe diventarlo?” pensi sfogliando la Cucina Italiana edizione canadese.

Quando poi esci, chiedendoti com’è possibile che siano già le dieci di sera, ti volti e leggi l’insegna sull’edicola: che dice Mygazines.com

Grazie in anticipo

Da qualche settimana uso Facebook. Beh usare è una parola impegnativa. Diciamo che ho importato la rubrica, ho selezionato le persone con cui volevo tenermi in contatto e ora vedo tutte le loro foto belle allineate e ricevo inviti e scrivo cosa sto facendo eccetera. Insomma parecchie cose, più o meno utili, più o meno divertenti.

L’unica vera novità è che da oggi ho smesso di domandarmi a cosa diavolo serve Facebook. Perché l’ho capito. Serve a ricevere gli auguri di compleanno con un giorno di anticipo.

While his uke gently weeps

Per una serie di coincidenze mi sono appassionato ai destini dell’ukulele. Ne ho persino acquistato uno, uno di questi strumenti low low cost che smerciano in Feltrinelli. Talmente low che ha un guaio alle chiavi ed è impossibile da accordare. Sob.

Poco fa ho visto che Coverville ha dedicato all’uke un’intera puntata. E se pensate che con quelle sole quattro corde, sia uno strumento pittoresco  e giocattoloso, ebbene guardate mr. Jake Shimaburo in questo video.

Perché non scrivo un post sulla Blogfest?

Già, perché non scrivo sulla Blogfest?

– Perché sono ancora scioccato dalla quantità di pioggia che ho preso quel giorno sia in autostrada, sia a Riva del Garda.

– Perchè non potrei linkare tutti quelli che sono venuti con me. Oltre a Loveisavirus, infatti, abbiamo dato uno strappo anche alla misteriosa Anonima Pavese. (Se abbocchi, clicca, ma poi non dire che non ti avevo avvertito eh).

– Perché non potrei linkare tutte le persone che ho incontrato, salutato, abbracciato, (ri)conosciuto, senza dimenticarne alcune. Né potrei scrivere: poi c’era anche il (la) tale, ma dal vivo è molto più brutto (e/o grasso calvo antipatico, a scelta) quindi non l’ho nemmeno riconosciuto (salutato). E ora che ci penso me ne sono poi andato così di fretta, v. punti seguenti, che alcuni non li ho nemmeno salutati. (Né alcune ho adeguatamente baciato).

– Perché se una mamma sceglie proprio quel pomeriggio per farsi portare al Pronto Soccorso per un calo di pressione, significa che non ti puoi trattenere molto. Anche se la situazione è sotto controllo e se la mamma non è la tua tua. (Insomma non è la mia. Che sta bene. Stanno tutte bene, intendiamoci. Nessuna mamma è stata maltrattata durante la stesura di questo post.)

– Perché essendomi reso conto alla partenza sabato mattina che proprio quel giorno cadeva il mio anniversario di matrimonio, la vera sfida era diventata la seguente: Lady Burp se l’è scordato o mi aspetta al varco? Riuscirò a rincasare prima che se lo ricordi anch’ella? Dove e come comprare dei fiori? Quali? Come prenotare un ristorante? Riuscirò a celebrarlo degnamente insomma questo benedetto anniversario? Missione poi compiuta. E grazie di cuore a chi mi ha assistito nell’impresa.

Due post. Due donne pavesi. Due incazzature.

Loveisavirus si mette in coda a Pavia per una mammografia. Ma quanto dura questa coda?

Blackcat porta il bimbo al Carrefour di Assago. Ne esce umiliata e furibonda.

Primo giorno di scuola elementare

– Papi, oggi il primo giorno di scuola è stato bel-lis-si-mo. Meno quando c’era la ricreazione e io e Imad eravamo stati gli unici a non avere nello zaino la merenda.

Mi viene in mente che la mia merenda alle elementari era la Fiesta Snack. Solo da adulto poi ho scoperto che c’era dentro il rum.

Ma questo ora non c’entra. Invece c’entra il mio primo giorno di scuola. Che è stato in assoluto il peggiore. Read More

Chi va alla Blogfest?

Ok, questo w-e a Riva del Garda c’è la Blogfest, quest’anno davvero in grande stile. Io salvo pacchi o sorprese mi muoverò sabato da Pavia con Emanuela ed Eleonora di Loveisavirus, per rientrare in serata.

Che tu sappia, da Pavia si muove qualcun’altro?

Se vieni me lo scrivi nei commenti?

Se cerco blogfest nell’archivio di questo blog vengono fuori post talmente vecchi che hanno ancora la formattazione anziana con occhiello + titolo che usavo su splinder. E risalgono al biennio 2003-2004. E sono comunque ottimi ricordi, di quella socialità innata e automatica tra blogger che allora ci sorprendeva così tanto. (Ma eravamo molto meno numerosi e anche qualche anno più giovani, no?)

E già che ci siamo, secondo tradizione, andrò anche a votare per i Macchianera Awards. Nelle categorie in cui non ho opinioni nè conoscenze dirette, voterò secondo il nome del blog. E amen.