Non ho l’età?
La prima volta che vado a un concerto in tram, da qui comodo il 16. A S. Siro mi aspetta Springsteen. Sono senza biglietto ma a 5 minuti dall’inizio arrivano i nostri ed entro.
Sono quasi certo che esistevano i concerti anche prima dell’invenzione dei maxischermi. Mi chiedo cosa si vedesse a quei tempi.
Non ho più il fisico per un concerto di 3 ore di rockenrolle, soprattutto se ascoltato dalla piccionaia di S. Siro. E ascoltato è una parola grossa: dicono che dal prato si sentiva. Da lassù era tremendo. Ed ero solo al secondo anello.
A ogni one-two-three-four ognuno incrocia i diti e tende i padiglioni. Ma quando al countdown segue una canzone recente, una delle nuove insomma, non c’è il boato e una parte di me (e probabilmente di migliaia di persone) intimamente si fa gli affari sui, legge il giornale e chiacchiera e sbadiglia fino al pezzo successivo. Sperando nei vecchi hit.
Che a volte per fortuna arrivano. Inattese e gradite Rosalita, Racing in the street, Detroit medley. E altro che mi sfugge.
In definitiva: personalmente mi piacque di più in novembre al forum. Forse perchè si vedeva e si sentiva. O forse perché ero 6 mesi più giovane.
Yawn.
Possibili update man mano che mi si riattivano i neuroni. Intanto beccatevi le foto.
Il Boss venti anni dopo
L’altra sera fratel Teo mi prende il braccio e con la faccia serissima mi fa: “Lo sai che oggi è un anniversario?” In pochi ansiosi secondi faccio il conto – data la sua espressione quasi tetra – dei pochi lutti familiari e amicali da ricordare, ma l’11 di giugno non mi risulta nada de nada.
Allargo le braccia, come dire, porca troia cosa mi sto dimenticando, dimmi, spara. E lui senza cambiare espressione mi dice che è il ventennale della prima volta che abbiamo visto il Springsteen, a Torino, Stadio Comunale, 11 giugno 1988. E la sua faccia scura dunque comunicava sia l’ufficialità del grande evento del passato sia il trascorrere di ben 20 anni da allora. Prima lo insulto, poi lo mando a cagare, poi intasco il nuovo biglietto che mi porge.
L’11 giugno 1988 andammo in treno, io e Lady Burp cantando e sperando in Rosalita, che lui poi non suonò. E vedemmo il concerto dal prato e lei aveva un nastro nei capelli, che poi rimase appeso al manifesto del concerto nella mia stanza per almeno 15 anni*. E dormimmo buttati sull’erba bagnata di un parco pubblico rientrando a Pavia al mattino successivo.
Domani sera, da bravi ex giovani, saremo comodi comodi in tribuna, con le pantofole e il plaid sulle gambe.
Dove cazzo si è ficcato quel nastro, ora?
* Lady Burp legge il post e dice: Il nastro di velluto blu è ancora al suo posto, appeso al manifesto, da 20 anni tondi.
Cats
Era il capello sciolto e il ricciolo castano che ricadeva distratto sulla schiena nuda. O il top nero e i pantajazz. Non lo so cos’era ma è la prima volta che mi è sembrata così tanto una ragazza. No dai, davvero io lo so cos’era: era il capello raccolto in alto, ma incolto e malandrino sulla schiena che mi ha fatto pensare la seguente frase: “cristo, mia figlia è sexy. E ha solo sei anni”.
Così qualche ora dopo, rannicchiato in un comodo sedile del Teatro Fraschini a sorbirmi uno spettacolo di danza ispirato a Parigi, intimamente sorridevo respirando di sollievo. E non per le buone nuove che mi arrivavano dall’auricolare con cui di soppiatto seguivo Italia-Francia, no, maligni ma cosa andate a pensare.
Sorridevo perché sul palcoscenico c’era anche mia figlia. E miagolando con altre buffe creature sui tetti di Parigi, con capello raccolto, chignon e palette ben visibili, orecchie di gatto in testa e coda nera spenzolante, Alice tornava improvvisamente ad avere tutti i suoi sei anni. Forse pure qualcuno in meno.
UPDATE mattutino: intanto oggi ultimo giorno di asilo, mi rileggo il mio pensiero sul suo ultimo giorno di nido. (Ma Michele chi diavolo era?).
Cinestesia sotto le stelle (astenersi nuvole)
Stasera ore 21.00 ai giardini Malaspina a Pavia (p.zza Petrarca) prima del concerto dei Ridillo, Cinestesia by bluEsForCe rimette le mani nella colonna sonora de “Il gabinetto del dottor Caligari”. Non mancate perché abbiamo corrotto apposta il destino per avere una bella serata senza pioggia, quindi come dire siamo nelle spese.
Di tacco o di punta?
Dopo una mezza giornata di ambasce ho deciso. Sebbene mi freghi assai più del calcio che della danza, domani sera andrò a teatro.
Mentre voi vi godrete (!) Italia-Francia io, sbarbato e profumato come un vaccaro a messa, accompagnerò la mia metà al saggio di danza della creatura al teatro Fraschini. Per la danza non riesco proprio a entusiasmarmi. E a dire il vero nemmeno Alice, che quest’anno ha fatto danza per pura imitazione di amichette. Altrimenti il suo entusiasmo – se ci fosse – probabilmente sarebbe il mio e non sarei rimasto lì a riflettere se soffrire per gli azzurri o smaronarmi in platea, senza nemmeno la fantozziana radiolina in bocca, contemplando il bel mondo pavese, e sperando che esca il sole che noi dobbiamo ancora finire di esplorare la Vernavola in bici e provare la scala di do, altro che cazzeggiare col tutù, ecco.
E poi parliamoci chiaro: che iena diventerebbe mia figlia se sapesse che l’ho paccata per guardare una stupida partita?
L’assenzio è il padre dei vizi – W gli scambisti (strumentali)
In una serata estiva caratterizzata dalla presenza dell’assenzio, culminata in roventi brindisi e improvvidi incendi di tavoli e scalette, CINESTESIA ha chiuso la stagione 2007-2008 con “Destino”, gran demonio di film.
A 10 minuti dalla fine del film, noi musicisti sul palco ci siamo scambiati tutti gli strumenti: come a pallavolo, ognuno si è fatto più in là e ha imbracciato lo strumento del collega accanto. Dai commenti del dopo serata emerge abbastanza chiaro che in platea non se n’è accorto nessuno, anche tra i pignolissimi musici. Lo prendo come un implicito notevole riconoscimento allo stile bluEsForCe. Andiamo nella stessa direzione anche al di là delle doti tecniche maturate sul proprio strumento. Evviva lo scambismo musical strumentale, non serve la mascherina tipo Zorro. Non so se mi sono capito, voi mi direte, chissà.
Ma non finisce qui, già: colpo di scena!
C’è un’altra CINESTESIA mercoledì 18 giugno all’aperto, ai Giardini Malaspina.
Prima del concerto dei Ridillo noi musichiamo il Gabinetto del Dottor Caligari.
Senza assenzio
Io ho ucciso
Domenica suonavo a un matrimonio, tra il faggio e lo stagno, e nel mezzo di un caldo e sereno promeriggio un insetto che da qualche minuto ronzava tra il mio naso e lo spartito si è suicidato gettandosi con chirurgica precisione sotto il mio dito medio. Su un tempo medio, swing. Sai una di quelle finte api con l’addome piatto che stanno su ferme come gli elicotteri? Ecco, si è tuffata tra dito e tasto lasciando una chiazza rossa sul fa3.
Che si sia trattato di un gesto di protesta?
Fidanzati reali e immaginari
Alice sulla sommità del suo nuovo letto soppalcato conversa con la vicina di casa Francesca: 11 anni in due. La conversazione mi è stata riferita, non ero io a origliare.
Francesca: Ora chiamo il mio fidanzato e te lo presento: si chiama Sky.
Alice: Sky? Ma Sky è uno delle Winx, ma non esiste. Io ce l’ho vero il fidanzato, si chiama Alessandro e domani lo vedo al battesimo di mia sorella e il mio papi mi ha fatto vedere le sue foto sul computer ma tanto io lo riconoscevo lo stesso e domani mi metto il vestito rosa e i sandaletti coi brillantini.
Mi sembra ieri che, basito della sua precocità e dei suoi sintomi, scrivevo questo post.
Primo taglio di chioma (e via anche il peccatoriginale)
Oggi Viola festeggia i suoi primi sei mesi con l’esordio dal parrucchiere. Addio folta chioma che mi sembrasti nera & mossa e che ora viri al liscio e sfumi e schiarisci al sole. Tonalità estiva prevista: biondo cenere.
Questa prossima domenica Viola, elegantissima come il resto della burp-family, sarà brevemente spruzzata d’acqua da un signore anziano con un vestito lungo fino ai piedi intento a pronunciare antiche formule rituali. In quell’attimo medesimo, ella sarà privata del peccato orginale. Così almeno ho capito io.
Dopodiché, pane&salame e alzate i calici. Quest’ultimo passaggio l’ho capito benissimo, ne sono certo.
CINESTESIA: Destino – Martedì 10 giugno
Il Collettivo bluEsForCe chiude in bellezza la seconda stagione di Cinestesia. Vi aspettiamo al solito posto.