Quando la tarma trama, la trama trema

C’è questo topo Firmino, che abita dentro i libri e se ne nutre. Nasce dalla penna di Sam Savage nel 2003.

E poi c’è Marta, una tarma che anche lei – idem come sopra – vive dentro i libri e se li mangia. Nasce dalla penna di Claudio Ciccarone, nel 2000.

La domanda è: è nato prima il topo o la tarmina?

E se poi alla fine si scoprisse che è nato prima il verme disicio?

Dubitare di Google analytics

Ma chi mi legge da Kiel, sul Baltico?

E chi da La Jolla (California)?

Ma siete esseri umani o bachi elettronici?
Nel secondo caso, non ditemelo che poi ci resto male.

Cose sparse fatte nel weekend

Oltre alla sorpresa concerto di cui vedi sotto, dico.

– ho acquistato un letto, una scrivania, una sedia e una vagonata di cianfrusaglie all’Ikea. Automobile riempita infine all’inverosimile solo grazie ai facchini professionisti (neri in nero) del parcheggio sotterraneo. Altrimenti mi toccava fare due giri. O abbandonare Lady Burp.
– ho montato scrivania sotto gli occhi esterrefatti e ammirati della prole di sei anni, incredula di come da una sola scatola piatta possa scaturire il suo nuovo tavolo da disegno. Per quanto strette avvito le viti e per quanto forte picchio i chiodi sono diventato ai suoi occhi una specie di nuovo supereroe, una sorta di GeppettoMan. La mia insipienza nel bricolage è invece ultranota: valgo una sega, appunto. Lo dimostrano tempi e modi dell’assemblaggio: scrivania semplice, due ore e 30 minuti, una maglietta da strizzare e parecchie imprecazioni masticate.

– ho contato le bozze di post che man mano metto da parte senza postarli. Sono circa 25. Alcune non superano un secondo esame e si capisce perché sono in un cassetto. Altre no, meritano per lo meno di vivere alla luce di qualche schermo.

– ho svelato nei commenti al post qui sotto il retto verso della supposta. Almeno a quanto mi è stato spiegato.

– ho versato copiose dose di tachipirina dentro la prole di sei mesi, afflitta da probabile otite. O “pianto inconsolabile”, come si dice in gergo.

– ho provinato una futura sposa che mi ha reclutato per suonare al suo party. Promossa.

– ho iniziato la terapia di onde d’urto. Fa un male dell’ostia.

– ho tolto le rotelle alla bici della seienne. Aveva ragione il vicino. Dopo un mese di monopattino, i pargoli hanno equilibrio da vendere e possono passare senza traumi al bi-ciclo. Io ci arrivai in tardissima età a levare le rotelle alla bici e tra gli sfottò di mezzo vicinato. Comunque il monopattino è una figata. Chissà se dona equilibrio anche ai grandi.

Semplicemente sei

20 anni fa sfoggiavo orgoglioso la mia maglietta della fgci pavese con la scritta “Jovanotti for deficient”.

10 anni fa avevo già cambiato rotta, amavo L’albero e andavo per la prima volta a godermelo dal vivo, a Varese con l’amicamariella.

Venerdì sera ero al Forum di Assago, senza-più-nessuna-ombra-intorno-baby, con LadyBurp sostanza-dei-giorni-miei, alla quale dovevo un concerto dall’autunno scorso. Troppo panciuta si perse infatti sia Police che il boss.

Stavolta per strattonare il suo (il loro) cordone ombelicale e costruire il di lei rientro in società (mamma sì, ma mica solo mamma), ho convocato ben due nonni e l’ho rimorchiata fuori con la scusa di un ristorantino nei paraggi. Abboccando lei su tutta la linea, ancora nel parcheggio del Forum sostenevo bello convinto che era meglio parcheggiare lì perché era solo qualche centinaio di metri fuori Assago. Davanti alla prima bancarella di magliette, ha capito.

Non si nasce imparati (dell’aprir buste e dell’infilar supposte)

Due cose imparate ieri.

1. Calcolando che ogni volta che faccio la spesa perdo circa 30 secondi ogni volta che alla cassa devo aprire una busta di plastica per infilarci gli acquisti, ieri ho amato la cassiera dell’EuroSpin che mi ha detto: “di lato… la apra di lato, così…”. L’ho guardata commosso, “Ma lei è un angelo”, e lei è arrossita un poco.
Siccome loro, le cassiere, evidentemente questo trucco lo sanno, allora siano maledette tutte coloro che mi hanno visto alle prese con le buste e non hanno mai fiatato.

2. Una persona del settore mi ha svelato da quale lato vanno introdotte le supposte e perché. Sono basito. Non ho grande pratica attuale di supposte, ma la loro forma a missile mi ha sempre spinto ad assecondare l’aerodinamica. E invece no, colpo di scena. E’ il contrario. Proporrò a Milena Gabanelli di Report un’inchiesta su come mai non stia scritto nei bugiardini.

Per intanto twittiamola così:
il retto verso della supposta
è l’opposto di quanto supposto
.

Aggiornamento

Il braccio si è sfiammato. Sto benone. Sono al lavoro. Giovedì inizio le onde d’urto. A casa tutte bene grazie.

Prima o poi supererò il profondo scoglionamento che mi accompagna in queste settimane e riprenderò a scrivere qui sopra.

State sereni. State bene.

pro memoria

poi quando torno a bloggare come si deve ricordatemi che volevo scrivere un post su Quo vadis baby, la serie, che è meglio diel bolsissimo Lost. e volevo anche ribadire che il disco di Scarlett Johansson che interpreta Tom Waits è una cagata pazzesca, roba da denuncia penale, per lei e per chiunque l’abbia aiutata nell’impresa e anche per Tom che gliel’ha permesso. Un tutore per Scarlett, please!

E uno anche per la mia spalla, grazie.

Monkitudine

il 1° g che 6 a casa dal lavoro, seppur malato, riesci  a vederlo come un simpatico diversivo.

il 2° g cominci a vedere la montagna di lav e di email arretrate, capisci che sarai sommerso, ma soprattutto non passando il dolore sei di pessimo umore, lagnoso e in più bradipo e scrv mail e twit con un solo dito. Non puoi nemmeno sollevare Viola farti saltare addosso da Alice, ed è la cosa che ti manca di più.

il 3° g provi  a lav e scrivi un post qui. Rammenti a Lady Burp la scena dei Simpson in cui Marge compila un questionario: “Occupazione: accudisce grandi mammiferi”. La sua risata è un filino nervosetta.

Monco

La periartrite è il segno che dio ti manda perchè anni fa avevi promesso a te stesso che avresti fatto ginnastica e fisioterapia costantemente.

E mai mantenesti.

Ora che da 4 giorni puoi usare un braccio solo, magari ripensaci.

K.p.i. versus tschei-piyii-eay

E’ la prima volta che una riunione dal cliente si svolge proprio in casa del cliente. Causa assenza baby-sitter.

E’ anche la prima volta che una riunione col cliente viene interrotta dal pianto di un neonato.

E’ la prima volta che durante una riunione col cliente, il cliente stesso allatta.

Nessun imbarazzo ci mancherebbe. Anche perché il cliente è un un marketing manager uomo. E l’allattato è un bimbo di 4 mesi, nato a Milano da babbo svedese e mamma francese. La baby sitter assente è russa, apprendiamo.

Come era facile prevedere, la lingua del pupo era per me molto più comprensibile del markettismo del babbo.