I love that dj…

I love that dj
Io non lo conoscevo Marc Ronson, c’è dappertutto Marc Ronson, mi piace il disco di Marc Ronson, remixa successi, abbonda coi fiati e poi soprattutto: ama così tanto il groove da sapere quando sacrificargli la consonanza armonica.
In altre parole, se ti smuovo la testa e la panza, chettifrega di una fottuta dissonanza?

Amo Marc Ronson.
Sono tamarro, dite?

Azzurro…

Azzurro
La prima estate che ho passato in questa casa al mare (Ospedaletti, IM) la Francia (quella di Platini) era appena diventata campione d’Europa e io avevo la mia prima fidanzata. Che se ne andava in vacanza all’Elba e prometteva una lettera al giorno. La casa era in questo mazzo di villette appena nate: a malapena se ne conosceva una parvenza di indirizzo, nessuno sapeva dove stava la cassetta delle lettere. Ricevere posta al mare normalmente non è una priorità. Per me lo era eccome. Passai le prime quattro mattine di vedetta, accanto a quella che avevo identificato come l’unica cassetta di tutto il complesso, aperta. Vidi turisti, operai, contadini, vecchiette, cani, farfalle ma un postino mai, nemmeno dipinto. Al pomeriggio scendevo in paese, imbucavo la mia lettera e poi andavo sugli scogli a puntare lo sguardo incazzoso in direzione sud-est. Il quinto giorno scesi in paese e con la grinta dei miei 16 anni irruppi alle poste spiegando che dovevo conferire con il direttore per una questione della massima urgenza e sensibilità. Il giorno dopo verso le 10.30 cavalcando un motorino esausto arrivò il postino. Cinque lettere azzurre e profumate, con l’indirizzo vago e impreciso nel corsivo gonfio delle teenager di allora.
Oggi ho oltrepassato quella cassetta là, ormai marcia di abbandono, sono entrato in questa casa e con tre o quattro clic ho visto la mia posta.
Né profumo, né corsivo, né azzurro: il capo, un collega, due clienti, tre amici e una newsletter. Unica nota cromatica, le pillole amorose che affollano la consueta chilata di spam.

Minime 1…

Minime 1
Su google earth si possono tirar su gli edifici 3d. Tutte le notti c’è uno che rifà uguali le twin towers. Quando lui va a letto, dall’altra patte del mondo si alza un altro che impiega la giornata ad abbatterle. I due non lo sanno ma sono colleghi. Lavorano per la stessa multinazionale.

Ha una figlia sui 13 ora, ma da ragazza Lisa è stata innamorata di Michele. Lui suonava, ora non c’è più, è finito male. Prima dei 50 ha salutato tutti. Si era divertito molto, troppo. Gli ultimi anni, quelli tranquilli, li aveva passati con Valentina. Lisa non ha mai conosciuto Valentina. Alla prima lezione di un corso di disegno, Lisa si avvicina a una signora che sta disegnando un ragazzo che suona la chitarra. "Ma quello è Michele!". E la signora è Valentina.

Un bel giorno, a 12 anni, sono caduto dentro il mio videogioco, quello in cui sparavo alle astronavi. Dentro ho conosciuto Zamkin che aveva la mia età e guidava le astronavi. Finito il turno di volo mi ha portato a casa sua. Abbiamo fatto merenda e mi ha mostrato il suo videogioco preferito: è uguale al mio. Invece dell’astronave ha un banco, circondato da altri banchi. Vince chi impara meglio. 

Una delle tre è vera.

Io e Keith Jarrett: differenze e differenze…

Io e Keith Jarrett: differenze e differenze
Ok, che non sarei mai diventato bravo quanto lui lo sapevo da tempo.
Vi prometto ufficialmente che, qualunque cosa accada alla mia "carriera", non diventerò mai stronzo quanto lui.

Ai miei concerti potrete continuare come avete fatto finora: a fumare (se all’aperto), doparvi (se vi garba), filmare, fare foto con il flash, usare il flash senza la foto, bere crema al whiskey, mettere il formaggio sul risotto allo scoglio, registrare il concerto, levarvi le scarpe, mettervi le dita nel naso, petare forte (anche altrove dal ciak secco del rullante e anche per un’intera semibreve se vi riesce), digerire, limonare con chi vi sta accanto (anche se non vi conoscete, diciamo "trascinati" dalla bellezza della musica), avere orgasmi in pubblico (soli o idem come sopra), applaudire, fischiare, lanciare oggetti (reggiseni ma anche ortaggi).
E state tranquilli che non me la prenderò a male.
E già che ci siamo potrete anche scaricarvi e passarvi via web tutte le mie musiche che ci troverete.
Esattamente come state facendo con quelle di Jarrett.
Con la differenza che lui si incazza.

Chi ha preso un granchio qui?…

Chi ha preso un granchio qui?
Metti che vai a mangiare fuori e si verifica un equivoco con il ristoratore per cui ti girano i maroni. Se non era per una risposta maleducata magari ti passava anche. Invece no e sul tuo blog personale, ci fai un post.

Seguono una sessantina di commenti in cui succede molto di più che in 3 stagioni complete di una qualunque sit com.

Somebody accepted me…

Somebody accepted me
for what I am
I finally feel usefull

Wikio? Techmeme? Tailrank?…

Wikio? Techmeme? Tailrank?
Il fatto è che io oltre a lavorare, avrei anche da leggere, scrivere, suonare, giocare, trombare, dire, fare, baciare, lettera, testamento insomma così non si può andare avanti.
Miei cari signori del web2.0, porca zozza, vedete di darvi una regolata ché non potete andare avanti a sfornare novità a questo ritmo.
Wikio? Techmeme? Tailrank?

Live Earth: Rondò Pechinese…

Live Earth: Rondò Pechinese
Allibbissco.
12 girls band.
Dodici ragazze cinesi giallovestite munite di meravigliosi strumenti tradizionali interpretano su un tragico drumming di electro tum-tum-cha alcune arie di musica classica occidentale, tra cui l’immortale beetoveniano pa-pa-pa-poo.

Dieci minuti dopo vedo un’orchestra che accompagna una signorina che interpreta la bocelliana “Con te partirò”.

Santocielo qualcuno li avverta che è un concerto rock.
Ah, por suerte, ecco i Genesis.

Ah, esistevano davvero eh, le 12 girls band.

Lo zio Walt: un genio o un grannissimo…

Lo zio Walt: un genio o un grannissimo cornuto?
Ok ripeto
.
Se vi piace o vi incuriosisce la storia, soprattutto l’idea di poterla utilizzare anche per rileggere storie o personaggi che sui libri di scuola non si trovavano, se non avete paura di uscire dagli schemi e cambiare il punto di vista, se in particolare vi sentite pronti a minare le vostre salde e pachidermiche certezze col fastidioso topolino di qualche sano dubbio, beh allora c’è Historycast.

E per restare in tema di topolini: la nuova puntata è proprio sul più noto creatore di topolini.
Quel grandissimo figlio di buona donna di Walt Disney.

Supermatusa…

Supermatusa
Ho dato un’occhiata sulla free press di ieri agli artisti che partecipano a Live Earth.
Su 107 ne ho sentiti nominare 31.
Ma se mi chiedete di canticchiare una loro canzone non arriviamo nemmeno a 5.

C’è anche un certo Eskimo Joe. Non credo sia quel mio compagno delle medie che si faceva chiamare così.

Per altro, sono matusamente coerente. La mia canzone di questi giorni è Amara terra mia, 1973 (Domenico Modugno, Enrica Bonaccorti). Sì, quella lì.