Casual dressing contro il blue monday…

Casual dressing contro il blue monday
Dice uno scienziato (?) inglese che per una serie di coincidenze oggi è il giorno peggiore del 2007 dal punto di vista dell’umore.
Dice di combatterlo a viso aperto portando in ufficio colore e allegria: nulla di meglio di una camicia hawaiana per lui, un gonnellino di paglia per lei.
In pausa pranzo qualcuno viene a fare shopping su C.so Buenos Aires?

Ehi, voglio giocà pur’io…

Ehi, voglio giocà pur’io
Ok, ci sono due giochini che vanno di moda sui blog in questi giorni.
Uno è quello delle "5 cose che non sapete di me".
L’altro è quello "spiega cos’è un blog in 2.000 battute

Di solito uno aspetta la chiamata, che gli si passi la palla insomma.
Però mi prude la penna, quindi vedi alla voce maometto la montagna e quella roba lì.
Ci siamo capiti.
Auspico.
Aug.

Little Miss Sunshine


Divertente, on the road, delicato, sarcastico, avvincente, commovente.
Era parecchio che non vedevo un film così.
Pavesi, all’Arti c’è fino a stasera, muovete il culo dal divano che non ve ne pentirete.

Autori, illustratori, fumettari: orsù,…

Autori, illustratori, fumettari: orsù, vediamoci chiaro!
Dato che sto facendo il mio bel giro delle sette case (editrici) inoltrando il mio lieve plico di storie e filastrocche per piccini, colgo il destro per segnalare una risorsa davvero importante.
Un libretto scaricabile in pdf: Vediamoci chiaro. 10 consigli più uno per aspiranti scrittori, illustratori, sceneggiatori, fumettisti, da un’idea di Davide Calì.
Che io sinceramente ringrazio perché è un libro agile, chiaro e pieno di testimonianze. Di autori, editori, illustratori, editor. Un libro che ha un suo stile personale, anche se gli autori sono tanti.
Un’utilissimo libro, caro il mio Davide. Mi ci sento già così legato che forse mi è scappato qui un apostrofo di troppo. Sarà mica quello che si è perso proprio dalla tua copertina?

Cioè ma tu quale mi consigli?…


Trovajob, 24mila Jobs, Un job x me, Buscalavoro, Lavoro-dei-miei-sogni, Lavoricreativi, Lavoricretini, Lavoro in rete, Lavoro in spiaggia, Lavoro meno in un baleno, Uno sporco lavoro subito!, Il lavoro coi fiocchi, Godolavoro, Mela lavoro io… e via dicendo.

Diamine: ce n’è per tuti i gusti, no?
Cioè per fortuna che ci siete voi che mi dite come vi trovate con questo o con quel servizio, altrimenti come io facevo da solo?
Posto poi che siano davvero utili. (Sì, certo userò anche LinkedIn)
A proposito: l’ho già detto che cerco lavoro?
No, non mio cuggino.
Io.

Il club di quelli che sposano la propria fisioterapista

Non so se esistano dati certi ma le mie fonti confermano una certa tendenza a innamorarsi della propria fisioterapista. Quando io e lady Burp ci siamo conosciuti, ero lì come paziente dopo l’artroscopia alla spalla. Tra le sue colleghe si contano almeno altri 3-4 casi di fidanzamento e matrimonio col paziente.
Gli inciuci invece quelli non li conto, perché non me li han detti. Parlo di quelle cose lì tipo il duetto Bellucci Scamarcio ora sugli schermi, per intenderci. Con quel dialogo che ora è nel trailer e che vi pare sul filo dell’assurdo “non preoccuparti se hai un’erezione… significa che funziona tutto”. Ecco, noi che ci siamo passati, sappiamo tutto e, da gentiluomini, altro non aggiungiamo.
Sia dunque fondato qui e ora il Club di coloro che hanno amato la propria fisioterapista. E come presidente per ovvi motivi mediatici ci vuole una celebrity… mumble mumble ah eccolo qua.

Interplay cinematografico istantaneo. …

Interplay cinematografico istantaneo.
Amore a prima vista l’altra sera sul palco di Spazio. Tra noi musici sul palco, dietro uno schermo cupo che mandava bagliori vampireschi. Solo a fine serata ho realizzato che questi quattro baldi giovani li conoscevo e li apprezzavo da un sacco, ma che non ci avevo mai suonato insieme. Terlo alla chitarra, il Lisi al basso, Pilo ai tamburi e William ai synthsuoni malefici. Solo il giorno dopo ho realizzato quanto è stato semplice. Migliorabilissimo certo, ma già così istintivo e carico alla prima uscita da tenere lì fino all’uno almeno una quarantina di nottambuli. Forse vampiri essi stessi.
Dato che questo del film muto commentato dai musicisti live potrebbe diventare un appuntamento fisso mensile, ecco che mi segno la ricetta. Tanto poi ogni volta viene diversa. Quando ricapita, vi riaspetto.

Nosferatu – Interplay con umani e con pellicola
Vedersi il film tutti insieme dopo un agli&olio. Dire liberamente la propria, mescolare, liberare la cazzata, un vero brainstorming a base di vino rosso.
Una spruzzatina di grappa dopo il caffè.
Assegnare a ogni strumento un personaggio, almeno come carattere prevalente.
Scegliere 3 tonalità di base da abbinare alle emozioni in scena.
Treni e calessi vanno in 3/4, la nave in 4.
Salire sul palco buio con una birra media. Guardare attentamente il film e nel frattempo dissonare, ascoltare, mescolare, silenziare, sottolineare.
E chiudere con un improvvisazione rock prog su quell’esatonale di mi che alla fine dei titoli di coda non la si sarebbe mollata mai più.
E che è stata poi la prima cosa che ciascuno di noi ha sentito rimbombare nei cervello al risveglio il mattino dopo.

Leggi qui, aiuto!…

Leggi qui, aiuto!
Il mio “racconto stregato” è stato testato con ottimi risultati su alcuni bimbi lettori
. Ieri ho ricevuto questa mail (di una mamma che personalmente non conosco ma che legge il blog), che per me è una grandissima, bellissima soddisfazione.
Sia perché è accaduto esattamente quel che speravo accadesse, sia perché in fondo vi si dimostra di nuovo che “le favole sono vere”
.
Col consenso di Sabrina, imbrodandomi – i know – di giuggiole, ecco la sua mail.

ciao zio, dopo averti richiesto il racconto stregato per email (grazie!) e naturalmente dopo averlo letto (geniale!) ho fatto l’esperimento che mi hai chiesto. L’ho fatto “casualmente” trovare a mia figlia Alice, anni 11. Gliel’ho lasciato sul tappeto della sua camera e quando mi ha chiesto cos’era , con la faccia di tolla che in alcune occasioni mi contraddistingue, ho fatto spallucce ed asserito di non averlo mai visto in vita mia.
dopo di che me ne sono andata tranquillamente a farmi la doccia, dopo due minuti Alice mi fa da dietro la porta “ehi, ma fa paura sto racconto” e io “perchè?” e lei “mah….”
dopo 10 minuti Alice entra in bagno con la faccia bianca come se avesse visto un fantasma (eh) mi tende il racconto e mi fa con un fil di voce “leggi” ed esce velocemente.
dopo altri 10 minuti esco dal bagno e la trovo seduta sul mio letto, immobile, con lo sguardo fisso nel vuoto, la faccia ancor più bianca di prima, mi guarda con due occhi che le mangiano quasi tutta la faccia e mi fa “l’hai letto?” – “si si” – “ma tutto fino in fondo?” io le dico di si, allora sgrana ancor di più gli occhi (e si che non sembrava possibile) “ma fino alla fine?” … zio, non ce l’ho più fatta: sono scoppiata a ridere, le ho spiegato il mio “scherzo” e poi le ho chiesto se si era spaventata davvero, e lei “si, sembrava tutto vero, ero qui che aspettavo che succedesse e mi guardavo sperando che non succedesse” poverina, era parecchio terrorizzata!!!
poi le ho spiegato che l’avevi scritto tu, quello che aveva scritto anche “i due piedini”, e che era stato in gara per un concorso, allora Alice mi fa “e ha vinto?” – “no, non ha vinto” – e lei “per forza! i giudici non avranno avuto coraggio di leggerlo fino in fondo!”
ah, beata innocenza da undicenne!
ciao, grazie ancora, se ne scrvi altri noi li leggiamo
Sabrina

UPDATE: vuoi leggere il racconto? Lo trovi qui, insieme agli altri che sono scaricabili da questo blog.

Due cose sparse. Anzi tre….

Due cose sparse. Anzi tre.
1. Era qualche settimana che volevo dire che la persona che ha fatto un
colloquio di lavoro a mio cuggino, dopo quell’incontro si è rimessa a scrivere sul proprio blog. Almeno per qualche tempo. E ha scritto pure un bel post sui curriculum vitae. Interessante e utile perché scritto da chi i cv li riceve, da uno che decide insomma.
(Mio cuggino il cv non gliel’aveva neppure portato, ora che ci penso).

2. Oggi più che mai sono contento di aver fatto la pace con il mio vicino di casa. E avrei anche delle cose da dire sulla pena di morte ma oggi taccio, che è meglio. Poi domani mi passa e torno normale.

3. Cazzarola qui basta che uno se ne va in vacanza e trascura il blog per 10 giorni e subito precipita dal 579 al 1890 posto nella più attendibile e ben pesata classifica dei blog italiani.

Tremila capriole…

Tremila capriole
Se ho inteso bene dal promo, la sigla della nuova trasmissione di Cochi e Renato stasera su Rai2 dovrebbe essere una vecchia, divertente
canzone del 1958. Firmata da Dario Fo e Fiorenzo Carpi.
In famiglia la si canta da qualche mese con tanto di balletto. Olè.

Ma che aspettate a batterci le mani
a metter le bandiere sul balcone?
Sono arrivati i re dei ciarlatani
i veri guitti sopra il carrozzone.
Venite tutti in piazza fra due ore
vi riempirete gli occhi di parole
la gola di sospiri per amore
e il cuor farà tremila capriole.

Napoleone primo andava matto per ‘sto dramma
ed ogni sera con la sua mamma
ci veniva ad ascoltar.
Napoleon di Francia piange ancora e si dispera
da quel dì che verso sera ce ne andammo
senza recitar.

E pure voi ragazze piangerete
se il dramma non vedrete fino in fine
dove se state attente imparerete
a far l’amore come le regine
e non temete se stanotte è scuro
abbiamo trenta lune di cartone
con dentro le lanterne col carburo
da far sembrare la luna un solleone.

Ma che aspettate a batterci le mani
a metter le bandiere sul balcone
sono arrivati i re dei ciarlatani
i veri guitti sopra il carrozzone.
Vedrete una regina scellerata
innamorata cotta del figlioccio
far fuori tre mariti e una cognata
e dar la colpa al fato del fattaccio.

Napoleon francese per vederci da vicino
venne apposta sul Ticino
contro i crucchi a guerreggiar.
Napoleone primo che in prigione stava all’Elba
vi scappò un mattino all’alba
per venire a batterci le mani.