La nuova voce del vampiro muto…

La nuova voce del vampiro muto
C’era una volta il cinema. Muto.
Con un pianista in sala che riempiva i silenzi e colorava le immagini.
Poi è arrivato il sonoro e quel pianista è stato licenziato. Ma a quei tempi i bordelli abbondavano e non avrà fatto fatica a sbarcare il lunario.

Domani sera io e altri musicisti saremo proprio quel pianista, che – chiusi ormai i bordelli – torna sul palco accanto allo schermo.

Il film è il mitico Nosferatu di Mornau, anno 1922.
Voi ci siete?

Spaziomusica, Pavia, 10 gennaio 2007, ore 22.00
Bluesforce riempie i silenzi di Nosferatu.

UPDATE: già due persone mi hanno scritto una cosa tipo "macosadiavolosuccedesattamente"? Quindi levo le metafore e lo dico chiaro.
Mentre su uno schermo viene proiettato il film Nosferatu, io e altri musicisti ne improvvisiamo all’istante la colonna sonora.
Nessuna musica scritta. Solo due tre diritte che definiremo a cena e tanto sano interplay. Tutto chiaro no? A stasera.

Lavoro, passato, futuro e un post abortito. E…

Lavoro, passato, futuro e un post abortito. E ripescato
"Anni fa ho fatto il postino. Non che me ne fregasse molto di consegnare la posta, non la sentivo come una missione intendo. Però cercavo un lavoro che mi lasciasse un po’ di tempo e avevo saputo che i postini lavoravano mezza giornata. E Gianni, prima di aprirsi il suo meraviglioso laboratorio aveva fatto il postino una vita. E in quella vita letto, studiato, suonato, sposato e riprodotto pure si era. E Gianni per me era e resta un figo.

Quando dissi ora gli dico sì, che faccio il postino tutti mi guardarono come un panda. I miei amici e colleghi, dico. E con Bep e Giò – con cui dividevo l’ameno tugurio – a lungo si parlò del concetto di lavoro strumentale. Nel senso che lo fai per campare ma le tue soddisfazioni le trovi altrove. Mi piaceva l’idea. Chi non sacrificherebbe mezza giornata a fare una cosa magari pallosa per avere in cambio l’altra metà del giorno?

Poi feci davvero il postino. E durò un mese soltanto. Un mese di tragicomici viaggi in campagna in mezzo alle cascine, con una mappa unta e senza neppure il mezzo aziendale, neppure la bici. Un mese di neve e di catene, di albe alle cinque, di raccomandate da firmare e giornali quotidiani consegnati alle 15. A fine giro. Un mese durissimo perché in sé fare il postino non è affatto uno scherzo. Farlo a Broni-Stradella, a Natale, nei campi, con un sacco di neve e zero esperienza diventa disumano. Insomma fu un mese senza quella cazzo di mezza giornata libera, che era l’unico motivo per cui avevo fatto quella scelta. Un mese di lavoro in ipotesi strumentale ma che aveva finito per succhiarsi tutto il resto. Un mese di lavoro che non mi piaceva e mi rompeva i coglioni.

Comunque tutto questo adesso non c’entra. Oggi volevo dire solo due cose.
Uno. Che quando ho cominciato il mio attuale lavoro non credevo che avrebbe mai potuto diventare così simile a fare il postino.
Due. Che stanotte verso le 4 mi sono trasformato in farfalla e ho gironzolato di notte per la città.
Quest’ultima cosa la scrivo solo perché al lavoro mi leggono il blog e quindi mi pare giusto confondere un po’ le acque.
Che mica tutto quello che scrivo qui è vero."

Ecco questo post chiuso tra le virgolette mi restava in tasca da quando lo scrissi. Circa sei mesi fa. Ora lo posso postare.
Io e il mio attuale lavoro ci siamo parlati molto francamente prima delle feste. E abbiamo deciso che è ora di andare ognuno per la sua strada. Ne riparliamo presto.
Bentornati.

Caro il mio 2007……

Caro il mio 2007…
Costruzioni

Con questo sguardo del mattino di Natale,
vi aguro – e mi auguro – un 2007 pieno di nuove splendide costruzioni.

L’8 gennaio tutti qui ok?
(Lotto gennaio, dico).

Scambiatevi un segno di pace…

Scambiatevi un segno di pace
Bene dopo un paio di tribolate settimane di vagabondaggi, telefonate, punti di domanda, perlustrazioni, incontri, colloqui, chiacchiere, prove, bilanci, aspettative, conti in tasca, incentivi, ragionamenti, tagli, taglie, sguardi, commesse, promesse, accordi e firme siamo finalmente riusciti a chiudere brillantemente e per tempo l’ansiogena questione che ci rendeva il sonno agitato e lo stomaco acido: abbiamo comprato i regali di Natale! Eccheccazzo.

Ora si festeggia, poi a segure si fa un salto in montagna e dall’8 gennaio siamo di nuovo qui.
Ma vedrete che capita che ci vediamo prima.
Buone Feste a tutti, siate sereni.

E poi ricordatevi che non importa con chi, anche da soli nel caso, ma che oggi si gode.
(Tra 42 minuti per i più sincroni e precisi).
Buon Global orgasm a tutti insomma.

I più tradizionalisti in cerca di un vero bligetto con l’augurio di Natale, vedano alla voce biglietto riciclato 2003.



Le mie donne, le loro mutande…

Domenica mattina, in un paesino della provincia, negozietto di abbigliamento (prevalentemente intimo), io, mia mamma, mia figlia. La padrona del negozio e la di lei figlia (una ragazza sui 28) agghindano pacchettini.

La creatura incuriosita viene coinvolta nel lavorìo di nastri e carte colorate, bene. La ragazza è molto carina con lei, ci sa fare. Penso tranquillo ai regali per Lady Burp. Mamma e la sciura chiacchierano di strudel.
Al quinto pacchetto la creatura chiede lumi sul contenuto. E mi pare giusto.
– Ma tesoro… ma c’è un perizoma rosso qui lo vuoi vedere? (la ragazza giustamente mi guarda come a chiedermi il permesso)
– … ahem… ma anche no! – dico.
E poi devo giustificare: sapete… l’inzoccolimento precoce… in sostanza so che se la creatura vede un perizoma e capisce che in qualche modo è di moda, comincerà a desiderare un perizoma e a parlarne con le amiche, se già non lo fa ora, e alla soglia dei 5 anni mi pare che possiamo aspettare no?
Dico tutto molto serenamente. Capiscono. Annuiscono.
Poco dopo la sciura che mi segue nelle mie richiesta natalizie per Lady Burp si reca a uno scaffale dall’altro lato del piccolissimo negozio e da lì dietro mi chiede:
– La sua signora indossa perizomi?
Prima che io possa rispondere qualunque cosa, la voce di mia mamma:
– No. È una moglie morigerata…
Lo dice con ironia, che ne sa lei, magari lo fa solo per giocare con quello che avevo detto poco prima.
Non ho la prontezza di replicare, commentare, smentire.

Amo le donne della mia famiglia.
La prossima volta che compro mutande le lascio a casa.

Appunti sparsi rapidamiente…

Appunti sparsi rapidamiente
Quando il tempo manca mettiamo la lista delle cose di cui parleremmo (parleremo?).

Qualcuno ha visto la fiction di Rai2 Andata e ritorno? È sui pendolari, brevissima, quotidiana di 15 minuti, va in onda alle 18.50. Quando il pendolare che scrive è in treno.

Ormai il caso è scoppiato e presto toccherà anche a me. Mi chiamerà il magistrato e dovrò rispondere di quelle foto e di quanto pagai per non farle uscire. Tanto vale che le posto io e amen. Non ho nulla da nascondere. Coltivo imperterrito la passione per l’autoscatto, conscio delle sue temibili conseguenze.  

Ieri nel bagno di casa il primo lampante caso di invidia del pene. La creatura ha chiesto spiegazioni, ha ragionato un poco, ha fatto 2+2 e ha minacciato di tagliarmelo per provare a fare la pipì in piedi.

A proposito: raptus o scrollatina?

Dato che sto studiando da podcaster, ho assaggiato un paio di libri: Il tuo podcast e Musica e radio online.

Sono usciti i nomi dei vincitori del Premio Teramo 2006. Tra i premiati io non ci sono, ché mica è sempre festa come lo scorso anno. Però scopro (solo ora?) che ero nella rosa dei tre del Città di fantasia. Con un racconto de paura che magari prima o poi metterò anche qui.
Complimenti a chi ha vinto e a tutti quanti.

È caduto giù l’Armando….

È caduto giù l’Armando. Stecchito.
Sono saltateL'Armando alcune vecchie foto, alcune le ho messe online. Qui c’è la famiglia di mio nonno Mario, Milano anni ’10. Lui non si vede perché è dentro la pancia della signora sulla destra. In primio piano i suoi due fratelli (anche se c’è chi ha segnalato che: "papi ma questi sono maschi con la gonna!").

Qui a lato, il piccolo Armando.
Caduto in un conflitto a fuoco.
Con la polizia.

Gesù Bambino vs. Babbo Natale: la…

Gesù Bambino vs. Babbo Natale: la sfida finale

Quando Gesù Bambino seppe dell’esistenza di internet, il primo giorno lo passò tutto su Ebay. Comprò 54 mangiatoie, 13 culle, svariati presepi e una stalla alle Cayman. Il secondo giorno gli mostrarono Google. E fu lì che successe il disastro. Gesù Bambino aprì Google Trends incuriosito dal confronto col suo tradizionale avversario. Digitò la stringa, cliccò e non la prese affatto bene.
– “Come cazzo è possibile che sto messo così male?” urlò gettando a terra il sigaro.

Segue qui.

Post sotto l’albero 2006: prendete e…

Post sotto l’albero 2006: prendete e leggetene tutti
Puntuale come ogni anno, arriva la multiforme raccolta di post natalizi di bloggatori vari, a cura di Sir Squonk, cui va il nostro rituale plauso per l’idea e per lo sbattimento messo in essere.
Lo trovate qui. Se riesco a leggerlo, in giornata torno per i commenti.
Quest’anno il mio post tratta un caso di christmas positioning piuttosto aggressivo.
Qui invece la raccolta dello scorso anno.
Nessuna nuova notizia invece, almeno per ora, del pastorello perdutamente innamorato della lavandaia.

Darwin spiegato a mia figlia, episodio 1…

Darwin spiegato a mia figlia, episodio 1
– Quindi papi… anche io prima ero una scimmia… e tu un orangutangu pelosone.
– In un certo senso sì. Le scimmie fanno quasi tutto quello che facciamo noi. Secondo me ai cuccioli di scimmia piacerebbero anche i tuoi cartoni animati…
– … Sì, no… Ehi papi. Ai cuccioli di animale piacciono i cartoni animali.