filastroccola 2006: fiori d’artificio 2Il Re…

filastroccola 2006: fiori d’artificio 2

Il Re Farfallone


Il Re aveva una sposa
che diventò una rosa.
Un prato la chiamò
e la rosa se ne andò.

Il Re aveva una figlia
che diventò una foglia.
Il vento si levò
e la foglia si portò.

Per ritrovar la moglie
per riabbracciar la figlia,
il Re, rimasto solo,
provò a spiccare il volo.


Due ali di farfalla
si fece preparare.
Saltò dai più alti scogli
ma cadde dentro il mare.

Deluso dagli eventi,
abbandonò i tormenti.

Perduta un dì la moglie
e presto anche la figlia,
il Re chiamò l’amante
e mise su famiglia.

filastroccola 2006: fiori d’artificio…

filastroccola 2006: fiori d’artificio 1

Farfiore o Fioralla?

Una fata dentro a un fiore
aspettava il grande amore.

Passa un ragno col costume
va allo stagno a farsi il bagno.
Passa un’ape e poi una mosca
ma la fata sta nascosta.

Giunge infine una farfalla
mezza rossa e mezza gialla.

Ecco allora che dal fiore
della fata spunta il viso,
ha il profumo dell’amore
e uno splendido sorriso.


La farfalla si innamora
e si sposano entro un’ora.

Ora vivono felici
con gli insetti per amici.
Così uniti dall’amore
da confondere la gente.

Sembra un fiore con le ali…
o è un incrocio di animali?

 

È un farfiore o una fioralla
quella cosa rossa e gialla?
È fioralla oppur farfiore?
Non importa: è un grande amore.

————————————-
Seguirà altra filastrocca un poco più trasgressiva.
E illustrazioni che la creatura mi ha promesso giusto stamattina.

appuntamentiL’amore ai tempi della Bossi-Fini…

appuntamenti
L’amore ai tempi della Bossi-Fini

Domani, mercoledì 24 maggio 2006 ore 18.30
Osteria letteraria Sottovento, Pavia

Presentazione del libro L’amore ai tempi della Bossi-Fini, di Cristina Artoni.
Intervengono l’Autrice, l’Assessore Pinuccia Balzamo.


Guido Mazzon introdurrà e leggerà brani tratti dal libro.
Il sottoscritto sarà al pianoforte.
Musiche di G. Mazzon, T. Monk.
E poi magari anche questa qui.

concorsi e ricorsiIl loro errore quotidianoDa…

concorsi e ricorsi
Il loro errore quotidiano

Da qualche settimana Il Foglio ha lanciato un concorso. Ogni giorno pubblica in una pagina indicata un "errore deliberato". Chi li trova tutti e li colleziona, al lunedì successivo li spedisce e se c’azzecca vince milleuro. Ma se ci sono più vincitori, si tira a sorte. Per ora hanno vinto tra gli altri un redattore di Libero e uno sconosciuto di Arcore. Il mio compagno di banco non ha vinto. E sostiene che di errori ce ne ficcano più di uno apposta per infangare le acque.
Anche io concorro sempre, regolare, tutte le settimane.
Scrivo sempre questa frase: anche questa settimana l’errore del Foglio è essersi separato da Guia Soncini.

Non vinco mai.

comunicazioneNote di saggezz…

comunicazione
Note di saggezz

Il jazz è dialogo e improvvisazione con altri musicisti di fronte a un pubblico di ascoltatori. Partendo da questa considerazione Garr Reynolds qui ci regala 11 celebri citazioni di grandi del jazz. E le commenta applicandole al proprio mondo, che è fatto non di musica, ma di lezioni e presentazioni. Illuminante. E grazie a Luisa per la segnalazione.

Resta solo da scegliere la citazione preferita. Io oscillo tra il classicissimo adagio parkeriano (impara questo e quello, poi dimentica tutto e suona te stesso) e l’elogio ellingtoniano dell’orecchio selettivo. Ma anche la sincerità di Trane ha il suo gran perché. E chissà come l’avrebbe suonata lui quella stringa da scarpe.

progetti…

progetti

Tentazione Podcast
Tempi veloci questi. Ho appena iniziato a pensare al restyling di questo blog (e aperto un dibattito che procederà) che mi trovo affascinato e tentato dal podcasting. Anche perché ormai ne trovo dappertutto. Mi sono messo a curiosare in questo elenco e alcuni sono davvero piccoli capolavori di equilibrio e professionalità. E ne riparliamo quando li segnalo per benino.
Insomma l’idea di un contenitore sonoro con dentro tanti colori e sapori comincia a prender forma. Mi mancano un sacco di cose. Ora che ci penso non ho neppure una scheda audio né un microfono all’altezza. Però ho qualche idea su cui ne vanno man mano germogliando di nuove.
E qualche amico – curiosi, raccontatori, chiacchieroni, lettori, musicanti, rumoristi – mi ha già promesso la voce.

Scritture brevi, anzi brevissime: un sms erotico

Sms erotico: il trionfo delle piccole dimensioni
La sfida di essere brevi e chiudere una storia dentro un sms.
Rinverdire i fasti di scritture amorose che praticai in gioventù.

Il pensiero che questa volta in amore vince la brevità.
E le dimensioni contano, ovvio, ma solo se minuscole.

Insomma, spinto da queste considerazioni, ho partecipato a un concorso di racconti erotici via sms.

In realtà l’ho fatto solo perché si vinceva un buono acquisto al sex shop (niente da fare, comunque, qui i risultati).
Si trattava di usare al massimo 480 caratteri.
È venuto fuori un gioco. Che c’entra – tanto per cambiare – pure un po’ con la scrittura. Ed eventualmente con il riciclo dei vecchi cellulari.
Eccolo.

Crack. Rompo il telefono, lo rovescio sulla tua pelle. Nuda. 480 caratteri sparsi sul tuo corpo. Morbido abbecedario inesplorato. Paziente cerco nuove strade. Con mani e dita e labbra e lingua percorro il tuo corpo, lettera per lettera. Compongo parole inaudite. Intreccio fili lucenti. Strade morbide, irte di brividi. Lenta ragnatela di scintille inattese. Azzardo rime dal lobo al ginocchio. Vinco nuove vocali. E sillabe mute. Soffiate tra le tue labbra. Crack. Da capo.

matita blu A letto senza il dizionario dei…

matita blu
A letto senza il dizionario dei sinonimi!
La prosa generosa del non ancora notissimo critico musicale si snoda ardita in un luminescente fluire di subordinate, coadiuvate dall’apporto di un lessico mai sazio di esplorazioni e suscettibile di improvvisi mutamenti di ritmo e di tono, dal prospicente involgersi e dall’accattivante protendersi.

Il fatto è che ormai mi sono innamorato di questo sobrio periodare.
Provatevi voi a scrivere in siffatto modo.

grandi manovre estive?Il Burp! che…

grandi manovre estive?
Il Burp! che verrà

La premessa è che qui a giugno si compiono tre anni e sarebbe carino arrivarci coi muri ridipinti e soprattutto con tutta la tecnologia in ordine. La direzione è quella di un sito con dentro il blog. O meglio di un blog col sito attorno. E quindi con questo post apriamo il consulto e il dibattito.
Cari voi, amici tecnologici, che almeno una volta davanti a una birra avete dato la vostra disponibilità ad aiutarmi a migliorare, dico a Fugaz, a Tinez, a Stefano, a Marcus, a Se e naturalmente a chi si vuole aggiungere: siete invitati a dire la vostra. Leggete, meditate, intervenite. Così comincio pubblicamente a chiarirmi le idee.
Per rendere la rubrica interessante anche ai più e-somari, mi pregio di inserire pure qualche desiderata di taglio non tecnico.

Il mio prossimo sito avrà:
– un template tripartito, colonnona centrale per i post, colonnine di servizio a destra e sinistra.

– agevole manovrabilità dei link e delle rubriche delle due colonne
– i post in odorama
– un proprio dominio registrato
– la rubrica: la schedina di Lucianone
– un distributore di cose. La possibilità di scaricare materiale: un documento di testo, una foto, un mp3 (canzone o podcast che sia). Tutta roba di cui ho i diritti
– la musica diversa per ogni post (nasce da sé nella menet del lettore)
– la possibilità di ascoltare in streaming
– una bisca online gestita da Gianluigi Buffon
– la blogradio
– un template con immagini che si alternano nella testata
– tutti i suoi bei pulsantini ordinati (Technorati ecc.) quelli che servono insomma.
– un servizio di statistiche fico (ma anche Shiny stat nonè da buttare)
– una macchina del tempo
– una parte più istituzionale dove figurare come persona seria
– un bel disclaimer e le licenzine creative qua e là
– ingressi separati (per es. burp.com/bimbi e burp.com/musica) o nuova gestione categorie
– uno sponsor? 100 sponsor? Gli Ad sense di Google? Altro?
– un posacenere e la spina della birra
– la possibilità di aggiornamento iperwireless, insomma solo col pensiero
– segue…

appuntamenti"Mi mangiassero i…

appuntamenti
"Mi mangiassero i grilli"
Lettura musicata del romanzo di Andrea D’Agostino

sabato 13 maggio, ore 18.30
Osteria Sottovento
via Siro Comi 8, Pavia

 

Voci:Anna Montanari e Luca Littarru

Pianoforte: Zio Burp 

In carne e ossa: Andrea D’Agostino

Eccovi l’incipit. Il resto domani.

Andavo in terza elementare quando ho scoperto che le ostie intinte nel miele sono buone. Era un sabato pomeriggio caldo e assolato, c’era catechismo. Suor Camilla ci aveva portato in una stanza umida e si stava esibendo in uno dei suoi assoli sui sette vizi capitali. Avevo fame, la nonna non aveva cucinato niente a pranzo. Mi infilai il mignolo nel naso, stuzzicai con l’unghia qualche capillare. Aspettai che il sangue fosse colato fino al mento, poi chiesi il permesso di uscire.
Sgusciai fuori.
Andai in bagno e mi lavai con acqua fredda, bloccai l’epistassi. Bighellonai per i corridoi scuri, stipati di incomprensibili porte chiuse. Uscii nel chiostro e mi sdraiai su un muretto, al sole. Lo stomaco mi si contorceva come un lombrico: non avevo fatto neanche colazione perché la nonna aveva buttato i biscotti dalla finestra.
Entrai in chiesa, era vuota. A quell’ora le vecchie vestite di nero si incollavano alle telenovele brasiliane. Spostai con fatica il trono in mogano e raso rosso su cui padre Franco si assopiva ogni domenica. Lo portai sotto il tabernacolo, ci salii sopra e tirai fuori la pisside. Avevo un vasetto di miele all’eucalipto in tasca.
Ero nascosto sotto l’altare e stavo masticando il mio ultimo biscotto, uno strato di miele fra due strati di ostia, quando spuntarono i sandali di padre Franco e i suoi piedi nudi.