primavera?Un paese miglioreIl premier torna…
primavera?
Un paese migliore
Il premier torna all’opposizione, zu Binnu al gabbio e Moratti molla l’Inter.
E tutto in queste ultime 48 ore. Non male.
Che poi io erano anni che glielo dicevo a Bernardo: Impara a lavare e a stirare ‘ste mutande no?
E lui fissato che no e che minchia no, che chiste son cose di fimmene…
Un latitante è prima di tutto autonomo, sta scritto in tutti i manuali, smettila con ‘sta fissa della biancheria pulita oppure arrangiati da solo.
Appunto.
Il voto è segreto. Sempre. O quasi.
Porto la creatura al seggio e le spiego la rava e la fava. Tra l’altro: è un esercizio mica male provare a spiegare cose complesse con parole iper semplici.
Poi entriamo in cabina e giustamente lei chiede di vedere cosa c’è su quei lenzuoli. La acchiappo, la isso e lei valuta. Poi mi affretto perché so che davanti a tutti questi simboli e disegnini (c’è anche un orsacchiotto santiddio, ma chi è che ha un orsacchiotto nella scheda del Senato?) non potrà trattenersi dal dire la sua. Crocio rapido le mie schede e chiudo. Usciamo e imbuchiamo nell’urna.
Grazie arrivederci, buon lavoro.
Poi, ovviamente nel silenzio, lei dice la sua, serena, coram populo: “Hai fatto bene, papi. Anche a me piaceva quello con l’albero…”
appuntamentiIl romanzo e la sua evoluzione,…
appuntamenti
Il romanzo e la sua evoluzione, domani a Tortona
Parte il ciclo di incontro L’idea del romanzo.
Ci saranno Leonardo Colombati e Alessandro Piperno.
E parecchi altri curiosi, me compreso, più o meno noti, più o meno scrittori, più o meno qualunque altra cosa.
senso d’appartenenzaHic sunt cogliones…
senso d’appartenenza
Hic sunt cogliones
Gita al Bookfair di Bologna
L’altro giorno sono sceso a Bologna a visitare Bookfair. Io che senza alcuna fatica mi perdo tra gli scaffali della libreria dei ragazzi in una pausa pranzo, io a Bologna mi sono perso per ore tra i libri di tutto il mondo.
Roba da desiderare di avere 3 4 anni e di ricominciare a imparare il mondo da lì, da tutti quei libri lì.
Roba da desiderare di conoscere tutte le lingue del mondo. Ma non bene bene. Come un bimbo di 6 o 7 anni. Giusto per calarsi dentro un libro finlandese o giapponese o polacco.
Roba da convincersi che nella prossima vita farò l’illustratore.
Le cose che ho imparato a Bologna, al Bookfair
Bagaglio leggero perché tanto torni con una borsa piena di cataloghi e altro.
Prossima volta: prima il giro agli stand internazionali. Poi ai nazionali, dove di solito la borsa lievita.
Che quando nella prossima vita farò l’illustratore forse mi toccherà venir qui anche io a questuare una qualche attenzione, io e la mia cartellona nera piena di disegni.
Oppure esporrò nell’apposita bacheca incasinatissima e coloratissima.
Che molti editori quando chiedi “posso mandarvi dei testi, delle storie?” hanno già la risposta pronta e ti allungano un foglio con tutte le istruzioni tutte.
Le cose che ho scoperto a Bologna, al Bookfair
In realtà le scoprirò man mano che frugo nella borsata di materiale che mi son portato a casa.
Le prime tre cose che mi incuriosiscono moltissimo sono:
Uno dei libri premiati: si chiama Jazz ABZ, di Winton Marsalis e Paul Rogers. La storia del jazz raccontata attraverso i suoi personaggi, uno per ogni lettera dell’alfabeto, con piccole storie (una per genere, intonato al musicista), illustrazioni capolavoro e un’appendice informativa sui musicisti. Chissà se qualcuno compra i diritti per l’Italia.
Si chiama FuoriLegge – La lettura bandita, una rivista trimestrale “Per leggere e far leggere” fatta dalle parti di Modena. Grande spazio ai ragazzi lettori, con recensioni, lettere, interviste e soprattutto la costruzione di “avamposti” di lettura in giro per il paese: una libreria illuminata, la biblioteca di una scuola.
(Leggo un botta e risposta su 3msc e ne capisco di più di quanto letto in giro sulla stampa generalista. Capisco anche che 3msc è Tre metri sopra il cielo.)
Fuori Legge è graficamente ricco, molto curato, con testi e idee mai banali. La sensazione di una cosa fatta con passione. Domani mi abbono che costa poco (15 €) e prima o poi gli chiedo come si fa a dargli una mano.
Allo stand di Andersen, scopro i “Quaderni di Barbara – Quelli che fanno i libri per i piccoli, quando erano piccoli. Una collana che raccoglie i ricordi d’infanzia di scrittori, illustratori ed editori italiani per ragazzi”. L’idea già così è bella, ma il mezzo utilizzato ancor di più. Hai presente il classico quaderno delle elementari dei nostri genitori, copertina nera e nessun fronzolo? Ecco quello lì. Ce ne sono sei. Tutti col loro errore ortografico nel titolo. Io ho preso “Il mio primo battiquore”. Dentro c’è chi si è innamorato del lattaio a cavallo, chi regalava all’amata versi di Gozzano e chi impazziva d’amore per la signorina della colonia. E queste storie hanno tutte un buon sapore.
Le cose che mi succedono sempre a Bologna, alla stazione
Che se mi metto a leggere la lapide e mi concentro sui cognomi e sulle parentele e sulle età e provo a pensare ai volti, arrivo nemmeno a metà della prima colonna, leggo “Angela Fresu, anni 3” e poi basta, fine, devo pensare ad altro.
raccontiUna palla di raccontoMi piaceva il…
racconti
Una palla di racconto
Mi piaceva il titolo del concorso, Una palla di racconto appunto.
Mi piace Catersport.
Le loro voci le ho scoperte… 20 anni fa a RadioPop e sono ancora lì, a ravvivare l’etere.
Quindi volentieri gli ho mandato un racconto.
Lo trovate qui. Si chiama Rimbalzi.
UPDATE: il racconto non è più lì dove dicevo una riga fa. Nulla di grave. Appena finisce il concorso lo posto qui.
note"Ora basta. Portami il diario. Anzi:…
note
"Ora basta. Portami il diario. Anzi: nota sul registro."
Che le note raccolte qui siano tutte autentiche forse non importa.
Roba da tenersi la pancia dal ridere.
Arginando la botta di nostalgia.
I post che altrove sparsi
Udite udite: il cdr di BURP! riunito come di consueto nello sgabuzzino degli specchi ha deliberato quanto segue:
Per soddisfare la legittima curiosità dei più recenti (?) lettori,
per tenere valida et sempiterna traccia di quanto scritto altrove fino a ora,
perché il riciclo dei post – se buoni – è un imperativo categorico
perché le digestioni in trasferta sono come il maiale, non si butta nulla,
si comanda
di risegnalare qui di seguito quanto postato altrove, su altri blog su cui volentieri in passato abbiamo scritto.
La seduta è tolta, tutti al bar.
Io, il mio Maestro e il Maestro del mio Maestro (della pesca online con canna e/o rete)
Il gioco dei settemila nani (acrobazie di parole)
C’era una volta una fiaba che è entrata dentro un’altra fiaba (acrobazie di trame e storie)
L’odissea di Cuccureddu (canovaccio multiuso per combinare storie)
Tic tac tic tac driin: it’s love! (precoci sintomi di innamoramento)
Street marchetting (profferte sessuali affisse in luogo pubblico)
Dell’iniquità del battimano controcorrente (una battaglia di civiltà)
La musica dentro. Che però fuori non si vede (un appello del Movimento per l’esportazione e la condivisione dell’espressione musicale nella dinamica corporea quotidiana)
SMS – Scherzetto molto stupidino? Soliti maschi scemotti? (corna e scuse)
A spasso nei libri: tre viaggi, tre personaggi (Klugelmass, Woody Allen e un gioco che dà dipendenza)
Un ritratto val bene due denti (incontri romanzati in treno)
In morte di un giallino (un’uscita di scena)
… poi mi dà anche l’ultimo numero di Orgasmus… (comprare un libro zozzerello)
Utilizzo di servizio pubblico a fini privati (domani è Natale, mia cara, e cosa diavolo ti regalo?)
Ti amerò pazzamente per le prossime 8.760 ore (far perdurare l’amore)
Il post troppo lungo del dottor Divago (scrittura online: cattivo esempio)
Quello che volevo dire era… (scrittura online: buon esempio)
Della rete e della tonnara (strumenti per gli amori online: la chat e il blog)
Dell’onda sparita e del sasso riciclato (bilanci di blogging)
Addio Lady Sweet (quando decisi di vendere il sax tenore. Ma il sax non fu mai d’accordo e s’impolvera sereno nel sottoscala)
La magia della scrittura nella calura della casa della cultura (la miglior presentazione di un libro cui io abbia assistito)
Tra i rami a rappellare (Le Fiabe Italiane di Italo Calvino un libro pieno di rami, un sempreverde)
Harry Potter fa diventare ciechi (il mio blog quarto d’ora di celebrità con insulti e lancio di ortaggi)
dal paese delle meraviglieCantiamo quella del…
dal paese delle meraviglie
Cantiamo quella del leone di montagna con il mal di pancia?
Ultimamente, diciamo da quando sono diventato grande, non posso mai andare a prendere la creatura all’asilo. Ah, altri tempi.
Ma nelle prossime due settimane capiterà spesso. Tutte le volte attacco bottone. O coi bimbi o con le maestre.
Quindi, dopo le solite chiacchiere su vivacità (troppa), curiosità (assai), emotività (assai), tenendo la creatura per mano mi rivolgo alla sua istitutrice.
– Ma, cara maestra, mi dica un po’: anche all’asilo questa bimba continua a dire cacca, caccona, cacchetta, caccato, caccotto e via caccando?
– Oh no, all’asilo no…
Col canonico candore, interviene dal basso la creatura:
– Ieri a tavola il mio papà ha inventato la canzone Caccarella di puma…
– … (sguardo maestra, mani sui fianchi, rimprovero muto, risata trattenuta)
– Ahem, io vado eh, salve…
film e libriChiedi chi era John FanteAsk the…
film e libri
Chiedi chi era John Fante
Ask the dust, Chiedi alla polvere, il libro più noto e forse il più bello dell’italoamericano Fante (abruzzo-statunitense per la precisione) è un film con due gran bei pezzi di attori come Colin Farrell e Salma Hayeck.
Forse pure un po’ troppo bellocci, almeno lui. Rispetto al più dimesso protagonista originale, Arturo Bandini.
Speriamo che il film sia bello. Speriamo soprattutto che dopo averlo visto qualcuno scelga di leggersi il libro.
Due cose trovate al volo su Fante. Un’intervista al figlio. Un sito da esplorare.